Una lettera capovolta e il nome di Hera. Breve Nota sul dischetto Carafa.
Carlo Rescigno
Fin dalla sua prima edizione, più di un secolo fa, il noto dischetto oracolare da Cuma, appartenente alla famiglia Carafa, ha visto, in maniera altalenante, il susseguirsi di letture anche pesantemente divergenti. Nel quadro del sempre vivo dibattito sulla mantica greca antica e sulle valenze oracolari dei culti cumani, il contributo intende fornire una nuova lezione del testo che, rivalutando parzialmente una vecchia ipotesi, sostituisce al nome di Hera un pronome dimostrativo femminile. L’interpretazione, basata sulla lettura della seconda lettera come un delta, piuttosto che un rho capovolto, conferisce così al documento una valenza rituale, strettamente legata al processo di consultazione dell’oracolo cumano.
Since its first edition, more than a century ago, the well-known oracular disk from Cuma, belonging to
the Carafa family, has seen, in a swinging manner, the succession of readings that are also very divergent. In the context of the always alive debate on ancient Greek mantica and the oracular valences of the cumanian cults, the contribution intends to provide a new lesson of the text which, partially revaluing an old hypothesis, replaces the name of Hera with a feminine demonstrative pronoun. The interpretation, based on the reading of the second letter as a delta, rather than an upside-down rho, thus gives the document a ritual value closely linked to the consultation process of the cuman Oracle.