Giuseppe Pirozzi e l’antico: memoria e ‘relazione’
Martina Tramontano
L’esposizione Genesi di Giuseppe Pirozzi e Clara Garesio – inaugurata il 12 febbraio 2023 al Museo Provinciale Campano di Capua – è lo spunto per tornare a ragionare sul rapporto dello scultore napoletano con l’antico. Un legame costante che si può rintracciare come tema espressivo presente nella sua produzione sin dai primi anni della formazione e che, nel corso di oltre cinquant’anni di intenso e appassionato operare, è stato trattato dall’artista in modo sempre originale, elaborando una sorta di dialogo tra il proprio bagaglio culturale ed estetico, intriso di temi ‘classici’ e moderni, e le avanguardie che attraversano il secondo Novecento. Nel corpus principale di opere in mostra al Museo Campano, selezionato dall’artista e dal curatore tra la produzione fittile dell’ultimo ventennio, si ritrovano l’insieme degli elementi formali e tecnici che caratterizzano gli altorilievi prodotti tra il 2006 e il 2013. Tra queste, Relazione, entrata a far parte della collezione V:ar.co – Vanvitelli per l’Arte Contemporanea dell’Università ‘Luigi Vanvitelli’ dal 2019, è stata una donazione mossa dall’intenzione di proporre ai fruitori una riflessione sulla tradizione artistica occidentale. L’artista, consapevole rielaboratore della forma e della monumentalità antica ma allo stesso tempo privo dei dogmi accademici grazie all’importante mediazione della sperimentazione informale, si rapporta al tema della classicità tramite il filtro concettuale della rovina, simbolo colto e lirico del lungo tragitto compiuto dalla figurazione durante il corso dei secoli.
The exhibition Genesi by Giuseppe Pirozzi and Clara Garesio – which opened on February 12, 2023 at the Museo Provinciale Campano in Capua – calls for a new reflection on the neapolitan sculptor’s connection with the Ancient. A constant bond, which can be traced as an expressive theme of his production since the early years and that, during over fifty years of intense and passionate work, has been treated by the artist in a unique way, through the development of a dialogue between its cultural and aesthetic background, rich of ‘classic’ and modern themes, and the avant-gardes of the twentieth century. In the main corpus of works on show, selected by the artist and the curator among the clay production of the last twenty years, we find the set of formal and technical elements that characterize the highreliefs produced between 2006 and 2013. Among them, Relazione, which in 2019 became part of the V:ar.co – Vanvitelli per l’Arte Contemporanea collection of the Luigi Vanvitelli University. The work was a donation having the intention of proposing to the viewers a reflection on the history of Western artistic tradition. The artist consciously reworked ancient form and monumentality, in the absence of academic dogma, because of the important mediation of informal experimentation; he relates to the theme of classicism through the prism of ruin, a cultured and lyrical symbol of the long journey made by figuration along centuries of history and figurative cultures.