Prova e tipologie di prova d’italiano nella scuola secondaria di secondo grado: sondaggi linguistici
Raffaella Izzo
L’indagine e la riflessione sulla prova scritta d’italiano nella secondaria di secondo grado sono originate e animate su due fronti. Per un verso dagli esiti sempre più lontani dagli specifici obiettivi disciplinari (sia nella scuola secondaria sia nelle università); per l’altro da una crescente attenzione scientifica sui criteri di formulazione delle prove e sugli obiettivi delle stesse, troppo spesso parzialmente o per nulla coerenti con una didattica improntata ad una produttiva articolazione delle competenze. Attraverso l’analisi di un corpus di prove svolte nel quinquennio della secondaria di secondo grado s’intende evidenziare il rapporto di interdipendenza tra formulazione, svolgimento e valutazione, sottolineandone, nel contempo, punti deboli e criticità. L’indagine non è di tipo quantitativo, ma intende rilevare tendenze ricorrenti, con l’obiettivo di delineare un quadro di riferimento, supportato dalla letteratura critica sull’argomento. Con tale riflessione sulla generalizzata prassi didattica ci si propone di indicare quanto in essa c’è di implicito, incoerente e ambiguo. Ciò risulta di fondamentale importanza ancor di più se posto in relazione con il delicato processo di costruzione dell’abilità della scrittura, che è uno dei compiti precipui della scuola. La rilevazione delle criticità non ha, dunque, un intento destruens, ma, al contrario, può e deve essere construens, cioè spiccatamente operativo, nella consapevolezza che la scuola può rendere proficuo il proprio operato solo adottando una prospettiva in cui si integrino scienza linguistica e cognitiva.
Investigation and reflection on written tests in Italian in secondary school take their origin and development on two counts. On the one hand they are motivated by performances increasingly distant from specific disciplinary objectives (both in secondary school and in universities); on the other hand they are in accordance with increased scientific interest in creating written tests and in their objectives, too often partially or not at all consistent with a teaching based on a productive articulation of skills. By analyzing a corpus of students’ tests in secondary school, the study aims to shed light on the close relationship between creating, performing and evaluating written tests and, at the same time, to underline its weaknesses and problems. This is not a quantitative research, rather it aims to detect recurring trends, which allow us to outline a reference framework, supported by the critical literature on the subject. Through a reflection on general teaching practice this study is intended to indicate what is implicit, inconsistent or ambiguous in it. This is very important especially in the delicate process of teaching and learning writing skills, which is one of the most important task for schools. Therefore, pointing out critical issues is not destruens, but construens, distinctly operational, in the awareness that schools can make their work profitable only by adopting a perspective able to integrate linguistics studies and cognitive sciences.