Una prefazione non è per sempre, il Commentariolum è per tutte le stagioni elettorali.

A proposito di Quinto Tullio Cicerone,
Manualetto del candidato. Istruzioni per vincere le elezioni,
traduzione e cura di Luca Canali,
con la collaborazione di Maria Pellegrini, introduzione di Filippo Ceccarelli,
Manni, San Cesario di Lecce 2023, 93 pp. ISBN 978-88-3617-239-9.

Luigi Spina

«Un classico è un’opera che provoca periodicamente nuove prefazioni». Questa definizione non credo stonerebbe come quindicesima (inedita), alla fine delle ben note definizioni di Italo Calvino (Perché leggere i classici, nel volume omonimo, Milano 1991, pp. 11-19 [1981]).
Ma farebbe capire subito che si tratta di un falso.
Certo, se a prefazioni sostituissi traduzioni, questa nuova definizione sarebbe più verosimile e in qualche modo verrebbe sentita come un corollario necessario dell’impianto definitorio calviniano. Per rileggere un classico nei tempi e negli spazi, continuamente in movimento, della sua diffusione e fortuna servono continui adattamenti alle modificazioni della lingua, del lessico, del senso delle espressioni. Solo così, per esempio, una montagna da incantata è diventata magica. Mi riferisco, naturalmente, esclusivamente al significativo cambio di titolo delle traduzioni italiane del capolavoro di Thomas Mann, Der Zauberberg (1924), rispettivamente di Bice Giachetti Sorteni e poi di Ervino Porcar (1932 e 1965) e di Renata Colorni (2010)…

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