Luigi Vanvitelli e la posa della prima pietra del Palazzo Reale di Caserta: nuove acquisizioni.
Rosanna Misso
La posa della prima pietra della reggia di Caserta, avvenuta il 20 gennaio del 1752, fu un evento di straordinario rilievo per il Governo borbonico perché avrebbe dato il via ad un ambizioso programma per la trasformazione di un vasto territorio a nord della capitale, rinsaldando nel contempo i delicati rapporti con lo Stato Pontificio e con l’aristocrazia napoletana. La scarsità di documenti di quello che, di fatto, può essere considerato il primo allestimento della carriera napoletana di Luigi Vanvitelli conferisce maggior peso all’anonima Relazione del buttarsi la prima pietra nel Real Palazzo di Caserta, un opuscolo poco conosciuto fatto stampare da Carlo di Borbone dopo pochi giorni dall’evento e certamente posseduto dal cardinale Silvio Valenti Gonzaga, influente personalità legata a doppio filo alle vicende relative alla nascita della fabbrica casertana. Questo documento, se confrontato con quanto narrato di quel giorno da Francesco Collecini in una lettera inviata al principe Camillo Borghese, aggiunge al resoconto pubblicato dallo stesso Vanvitelli nel 1756 nuovi ed interessanti dettagli di una cerimonia che da una parte doveva simboleggiare la ritrovata alleanza tra Carlo e il Papa, e dall’altra sancire il definitivo riscatto professionale dell’architetto romano.
The laying of the first stone of the Royal Palace of Caserta, which took place on 20 January 1752, was an event of extraordinary importance for the bourbon Government because it would have given rise to an ambitious program for the transformation of a vast territory in the north of the capital. This event strengthened the delicate relations with the Papal States and with the Neapolitan aristocracy. The scarcity of documents of what can be considered indeed the first staging of the Neapolitan career of Luigi Vanvitelli, gives greater weight to the Relazione del buttarsi la prima pietra nel Real Palazzo di Caserta, an anonymous little-known booklet printed by Carlo Borbone a few days later from the event and certainly owned by cardinal Silvio Valenti Gonzaga, an influential personality who played a role in the birth of Royal Palace of Caserta. This booklet, if compared to what Francesco Collecini wrote about that day in a letter sent to prince Camillo Borghese, adds to the report published by Vanvitelli in 1756 new and interesting details about a ceremony that had to symbolize the rediscovered alliance between Carlo and the Pope, and, at the same time, established the definitive professional redemption of the roman architect.