Il cosiddetto Zeus di Poseidonia: una rilettura

Andrea Averna

Lo scalpore suscitato dalla scoperta della nota statua fittile di Poseidonia, generalmente identificata con Zeus in trono, ebbe l’immediato effetto di alimentare il dibattito sugli influssi ionici nella plastica figurata della Magna Grecia della fine del VI sec. a.C. Infatti, dopo l’ampia e unica edizione del pezzo da parte di Pellegrino Claudio Sestieri nel 1955, l’attenzione è stata rivolta quasi esclusivamente agli aspetti stilistici, sempre inquadrati nell’ambito del problema, ancora aperto, della presunta indipendenza/originalità dei prodotti magnogreci rispetto ai modelli della madrepatria. Al contrario, sono stati spesso tralasciati o non adeguatamente approfonditi i dettagli tecnici, le modalità di realizzazione e le rifiniture, tutti elementi che, se trattati nella loro giusta dimensione storica, sono di grande aiuto ai fini di un’analisi del manufatto che voglia includere una pluralità di livelli interpretativi.

The sensation caused by the discovery of the famous clay statue of Poseidonia, generally identified with Zeus on the throne, had the immediate effect of fueling the debate on ionic influences in the figurative plastic of Magna Graecia at the end of the 6th century. B.C. In fact, after the wide and unique edition of the piece by Pellegrino Claudio Sestieri in 1955, attention was paid almost exclusively to stylistic aspects, always framed within the problem, still open, of the alleged independence / originality of the products of Magna Graecia compared to the motherland models. On the contrary, the technical details, the methods of realization and the finishing touches have often been left out or inadequately analyzed, all elements which, if treated in their proper historical dimension, are of great help for the purpose of an analysis of the artifact that wants to include a plurality of interpretative levels.

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