Un web GIS toponomastico per la ricostruzione dei paesaggi antichi: il caso di Amandola alle pendici dei monti Sibillini
Eleonora Iacopini
La ricerca sulla toponomastica intrapresa durante la stesura della tesi di dottorato sulla localizzazione del municipio di Novana nelle Marche meridionali ha evidenziato l’importanza di questa tipologia di dati nel ricostruire le dinamiche di occupazione e sfruttamento del territorio, specialmente dal periodo altomedievale in poi. Questa indagine ha richiesto un approfondito studio di documenti d’archivio, principalmente atti notarili, che descrivono con vari gradi di precisione la localizzazione di beni immobili. Lo spoglio delle fonti cartografiche e documentali ha permesso di catalogare 328 toponimi dal IX al XVI secolo che sono stati inseriti all’interno di un database il quale consente non solo la visione tabellare ma anche quella geografica, andando di fatto a costruire un web-GIS toponomastico. Lo studio dei toponimi ha rivelato informazioni sulle variazioni di status insediativo e paesaggistico nel corso del tempo, permettendo di identificare fasi di incastellamento, declino e ricostituzione di villaggi. Ad esempio, la trasformazione di “villa de Anniano” in un castello e il suo successivo declino. I dati fitotoponomastici hanno evidenziato cambiamenti nel rapporto tra bosco e pascolo, influenzati da fattori climatici e dall’azione umana. Nel caso specifico di Amandola, l’analisi dei documenti d’archivio tra IX e XIII secolo ha consentito di delineare l’evoluzione del paesaggio medievale, evidenziando il rapporto tra terre coltivate, boschi e pascoli. La ricostruzione di questi paesaggi ha utilizzato i toponimi per ancorare le descrizioni a precise aree geografiche e per comprendere le caratteristiche fisiche e socio-economiche del territorio. L’analisi ha messo in luce una certa persistenza del rapporto tra coltivato e incolto e ha documentato la presenza di specie arboree storicamente significative, riflettendo la trasformazione del paesaggio nel corso dei secoli.
The research on toponymy undertaken during the writing of the doctoral thesis on the location of the municipality of Novana in southern Marche highlighted the importance of this type of data in reconstructing the dynamics of land occupation and exploitation, especially from the early medieval period onwards. This investigation required an in-depth study of archival documents, mainly notarial deeds, which describe the location of real estate with varying degrees of precision. The review of cartographic and documentary sources made it possible to catalog 328 toponyms from the 9th to the 16th century, which were entered into a database allowing not only a tabular but also a geographic view, effectively creating a toponymic web-GIS. The study of toponyms revealed information on changes in settlement and landscape status over time, enabling the identification of phases of fortification, decline, and reconstitution of villages. For example, the transformation of “villa de Anniano” into a castle and its subsequent decline. Furthermore, phytotoponymic data highlighted changes in the relationship between forest and pasture, influenced by climatic factors and human activity. In the specific case of Amandola, the analysis of archival documents from the 9th to the 13th century made it possible to outline the evolution of the medieval landscape, highlighting the relationship between cultivated lands, forests, and pastures. The reconstruction of these landscapes used toponyms to anchor the descriptions to precise geographic areas and to understand the physical and socio-economic characteristics of the territory. The analysis revealed a certain persistence in the relationship between cultivated and uncultivated lands and documented the presence of historically significant tree species, reflecting the transformation of the landscape over the centuries.