Le masserie Terracina e del Belvedere a Chiaia. Diverse strategie di gestione fondiaria nella Napoli vicereale

Giuseppe Pignatelli Spinazzola

Le lunghe e travagliate vicende delle cosiddette masserie Terracina e del Belvedere a Chiaia, nel più occidentale dei borghi napoletani, rappresentano interessanti esempi di adattamento di un vasto territorio rurale alle diverse funzioni che hanno gradualmente accompagnato la crescita di un’area ai margini della città, da sempre caratterizzata da un singolare equilibrio tra paesaggio agreste e dimensione urbana. Entrambi porzioni di antichi fondi rustici di proprietà ecclesiastica – riscostruita in questo saggio grazie ad un eterogeneo corpus archivistico e bibliografico – i due possedimenti conserveranno l’aspetto originario sino agli albori dell’età moderna, per seguire poi strade molto diverse fra loro nel frazionamento/mantenimento della proprietà fondiaria, ma in ogni caso esemplificative di differenti modus operandi nell’amministrazione dei possedimenti extramurari nella Napoli vicereale.

The long and troubled events of the so-called Terracina and Belvedere farms in Chiaia, the westernmost of the Neapolitan villages, represent extraordinary examples of adaptation of a vast rural area to the different functions that have gradually accompanied the growth of an area on the edge of the consolidated city, always characterized by an unusual balance between rural landscape and urban dimension. Both portions of ecclesiastical-property rural estates – reconstructed in this essay thanks to a heterogeneous archival and bibliographic corpus – the two possessions will retain their original appearance until the dawn of the Modern Age, to follow paths very different but exemplifying of different modus operandi in the administration of extramural possessions in the viceregal Naples.

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